Approccio industriale nel recupero crediti: l’esperienza di Fiditalia per migliorare le performance di portafoglio
“Gli elementi chiave del progetto sono stati:
- ottenere risultati contenendo i costi;
- instaurare partnership con outsourcer gestiti con trasparenza e benchmarking competitivo;
- allineare obiettivi direzionali e operativi.
Queste linee guida si sono tradotte in azioni concrete, in particolare nel ridisegno dei processi chiave di early collection (timing, tipo differenziato di azioni), in un nuovo modello di governance degli outsourcer (target su nuovi KPI e gare, monitoraggio quotidiano) e in un nuovo cruscotto direzionale e operativo. Durante la fase di ridisegno abbiamo individuato alcune variabili di segmentazioni, quali ad esempio quelle basate sul profilo di rischio del debitore misurato grazie a EURISC - il SIC di CRIF - che usiamo nel processo di recupero integrandoli con quelli interni.
Inoltre, per l’ottimizzazione delle strategie è necessario un approccio analitico verso i segmenti corretti, poichè anticipare le azioni di collection può risultare favorevole sia in termini di efficacia che di efficienza” – spiega Houssenbay.
I benefici ottenuti da Fiditalia si possono così sintetizzare:
- Identificazione delle aree di miglioramento e degli interventi quick win, molto utili anche internamente in termini motivazionali.
- Evoluzione dell’“Azienda Recupero” verso un’organizzazione target-driven e adozione di un modello di gestione scalabile.
- Misurazione dei risultati con metodologie empiriche champion-challenger, mirate al fine-tuning di processi, strategie e al monitoraggio continuo di performance e costi.