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Domanda di mutui: -2% nel primo trimestre dell'anno

Il dato emerge dalle analisi del Barometro CRIF elaborato sul patrimonio informativo di EURISC, il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF che raccoglie i dati relativi ad oltre 77 milioni di posizioni creditizie.

Prendendo in considerazione il dato trimestrale, l’andamento anno su anno degli ultimi quattro si dimostra piuttosto stabile. Si parte con un segno negativo sul confronto 2008 su 2007 (-2%) per poi passare a un +2% per i due confronti successivi, 2009 su 2008 e 2010 su 2009, per poi tornare a un -2% per il 2011 su 2010:

DOMANDA DI MUTUI (numero di richieste) – Gennaio-Marzo 2011 – a parità di giorni lavorativi variazioni % ANNO SU ANNO:


La sostanziale “crescita zero” della domanda di mutui appare ancor più evidente osservando l’andamento cumulato del primo trimestre 2011 sugli anni precedenti. Le variazioni non si discostano molto dallo zero (0 sia rispetto al 2009 che al 2007 e +1% rispetto al 2008):

DOMANDA DI MUTUI (numero di richieste) – Gennaio-Marzo 2011 – a parità di giorni lavorativi variazioni % CUMULATE:



Analizzando l’ultima rilevazione mensile, a marzo 2011 la domanda dei mutui ipotecari da parte delle famiglie italiane fa registrare un -3% (dato ponderato sui giorni lavorativi) rispetto al corrispondente mese del 2010.

Di seguito sono riportati, oltre ai dati sull’andamento complessivo della domanda di mutui del 2008, 2009 e 2010, le variazioni percentuali mensili anno su anno,  rilevate sia in valori assoluti sia ponderate, cioè al netto dell’effetto prodotto dal differente numero di giorni lavorativi:

Il grafico riepilogativo della domanda di mutui da gennaio 2009 rende più evidente il trend in atto:

Come spiegare questa tendenziale flessione della domanda?
 
“Surroghe e rinegoziazioni stanno perdendo slancio, a fronte di una sottoscrizione di mutui per acquisto di nuove abitazioni che resta allineata ad un mercato ancora piatto per quanto attiene gli immobili residenziali - spiega Enrico Lodi, Direttore Generale Credit Bureau Services di CRIF - In più sarà interessante verificare l’effetto dell’atteso rialzo dei tassi di interesse da parte della BCE: darà nuovo impulso alle surroghe e in particolare alle rinegoziazioni? Qualora le famiglie interpretassero questo segnale come una tendenza, cioè si attivassero aspettative di ulteriori aggiustamenti al rialzo dei tassi da parte della BCE, potremmo riscontrare nei prossimi mesi una spinta verso l’alto della domanda, sostenuta da una reazione impulsiva delle famiglie tesa a trasformare il tasso variabile in tasso variabile con cap o in tasso fisso”.
 
Analizzando la distribuzione per fasce di durata, emerge come nel primo trimestre 2011 la ripartizione sia sostanzialmente stabile fra le varie classi, senza variazioni di rilievo. La classe di durata compresa tra i 25 e i 30 anni continua ad essere quella maggiormente richiesta dalle famiglie italiane, con una quota del 30%.

Anche per la distribuzione delle richieste di mutuo in funzione dell’importo non si rilevano variazioni significative rispetto al primo trimestre 2010. La classe di maggior richiesta continua ad essere quella tra i 100.000 e i 150.000 euro.

A marzo 2011 l’importo medio continua la sua ripresa, dopo il calo di gennaio, tornando sui valori di agosto. 

Stabile è anche la composizione della domanda in base all’età dei soggetti richiedenti mutui ipotecari, con variazioni di meno di un punto percentuale. La classe di età con maggior richiesta è quella dei clienti tra i 25 e i 44 anni.